prosecco ruggeri

La storica Cantina del prosecco Ruggeri

La prima sede della cantina Ruggeri, fondata nel 1950 da Giustino Bisol, si trovava in un piccolo spazio nella frazione di Santo Stefano di Valdobbiadene. Dopo un trasferimento provvisorio in una struttura più grande in centro al paese si è infine stabilita, nei primi anni novanta, in un nuovo, ampio e razionale stabilimento, in grado di accogliere e ben lavorare i quasi 30.000 quintali di uve che giungono ad ogni vendemmia.

Le uve del Prosecco Superiore DOCG sono tradizionalmente conferite da un centinaio di viticoltori. Quasi tutti possiedono vigneti in comune di Valdobbiadene e 25 dispongono anche di uve di Cartizze. Da segnalare i numerosi vigneti di alto pregio ricadenti nelle storiche frazioni di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, da sempre riconosciute come l’apice qualitativo dell’intera denominazione.

La Ruggeri possiede un piccolo vigneto di Cartizze e 20 ettari nel vicino Montello, 12 dei quali vitati a Pinot Grigio e Glera (tradizionalmente chiamata Prosecco). Circa un ettaro è dedicato alla Recantina, antico vitigno autoctono a bacca rossa recuperato dopo un lungo lavoro con l’Istituto sperimentale per la Viticoltura di Conegliano.

Per far fronte a questo cospicuo impegno vendemmiale la cantina Ruggeri è largamente attrezzata per il trattamento delle uve e in particolare si è dotata di due linee di ricevimento completamente indipendenti e di 5 presse a spremitura soffice al fine di garantire la separazione delle varie provenienze anche nei momenti di maggiore afflusso. Da circa 20 anni la produzione si è stabilmente attestata intorno a un milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 60% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri.

Il prosecco

Il grappolo di Glera ( uva un tempo chiamata Prosecco ) allungato e spargolo, con peduncolo lungo e sottile, gli acini appena dorati dal sole, si presenta delicato ed elegante proprio come il vino cui darà origine. Nelle storiche vigne di Valdobbiadene tipica è la presenza di piccole quantità di vitigni autoctoni quali Bianchetta, Perera e Verdiso, importanti per la tipicità e la complessità del prodotto finale.
La vendemmia del Valdobbiadene, sino ai primi anni novanta, aveva luogo piuttosto tardi, e comunque l’inizio cadeva sempre dopo il primo giorno di ottobre. Nel corso degli ultimi vent’anni l’avvio della raccolta avviene nel mese di settembre, e non è raro l’inizio ai primi dello stesso mese.

Zona del Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G.

All’interno del vasto territorio della denominazione di base Prosecco DOC, si distingue per la sua eccellenza qualitativa la ristretta area storica di Valdobbiadene che diventa Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ed il cui vino prende il nome di VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE.
Il Valdobbiadene si coltiva nella parte settentrionale della Marca Trevigiana, da Colle Umberto sino a Valdobbiadene, l’antica Valduplavensis “…ove eternamente fiorisce la vite…” (S.Venanzio Fortunato 535-603 d.C.). Si può senz’altro affermare che Valdobbiadene costituisce il distretto più interessante dal punto di vista qualitativo. Infatti i vigneti che la circondano da sempre forniscono il Prosecco più fine e profumato.
Ad elevare la qualità dei vigneti di Valdobbiadene contribuisce la presenza di numerose viti vecchie e, talvolta, vecchissime. La vite vecchia di Prosecco, che può essere definita come “la memoria del territorio”, grazie al suo importante apparato radicale riesce a ben bilanciare i più diversi andamenti climatici tipici delle colline di Valdobbiadene, assicurando in questo modo una elevata costanza qualitativa nelle più diverse condizioni pedoclimatiche.
santo stefano ruggeri
Ruggeri: Valdobbiadene DOCG Prosecco